Risposta alla circolare della direzione generale DAP sulle assenze dal servizio per eccezionali condizioni atmosferiche

 

   

Roma, 15 maggio 2012 
 

Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dott. R.Turrini Vita
 
e, p.c.
Al Vice Capo DAP
Dssa S. Matone
 
All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
Dssa P. Conte
 

Oggetto: assenze dal servizio a causa delle eccezionali condizioni atmosferiche.
 

Facciamo seguito alla nota circolare n. 0171023 del 3 maggio 2012 della Direzione Generale del personale e della formazione riguardante “le assenze dal servizio conseguenti ad eccezionali condizioni atmosferiche” per rappresentare  il nostro disappunto in merito alle determinazioni che codesta direzione generale ha inteso intraprendere per “legittimare” le assenze dal servizio del personale a causa delle eccezionali condizioni atmosferiche che lo scorso inverno hanno interessato il nostro paese.
In primo luogo rammentiamo e rappresentiamo che proprio a causa dell’eccezionalità dell’evento meteorologico, ordinanze prefettizie hanno disposto la chiusura, per un determinato arco temporale  di tutti gli uffici pubblici con esclusione degli uffici dell’amministrazione della pubblica sicurezza, e garantito, comunque, i servizi di emergenza e le strutture funzionali al soccorso pubblico. Riteniamo,pertanto, che sia  proprio il dispositivo dell’ordinanza prefettizia a legittimare e a giustificare dette assenze la cui motivazione é espressamente indicata nell’ordinanza stessa (vedi ordinanza del prefetto di Roma del 9 febbraio 2012 allegata).
A sostegno di tale assunto menzioniamo, inoltre, l’orientamento del Ministero della Funzione Pubblica  riportato in data 9 febbraio 2012 dall’agenzia ANSA ( vedi allegato) che  cita testualmente “i dipendenti pubblici che domani e sabato staranno a casa per la decisione del Prefetto di Roma di chiudere gli Uffici pubblici a causa del maltempo saranno normalmente retribuiti e non dovranno quindi utilizzare ferie o permessi”
Ciò detto risulta, quindi, a nostro parere  fuori luogo  ricondurre la giustificazione delle assenze in questione  ad una delle tipologie di congedi contemplati dal CCNL in quanto la fruizione degli stessi è legata  ad espressa richiesta  dei lavoratori
Dello stesso avviso risulta essere stato, infine, l’orientamento delle altre articolazioni del Ministero della Giustizia (DOG e DGM), al quale sarebbe opportuno che codesto Dipartimento facesse riferimento per uniformare le determinazioni  assunte riguardo la questione in esame.
Si resta in attesa di riscontro e si porgono cordiali saluti.
 

Il  Coordinatore Nazionale  Pol.Pen.                          La Coordinatrice Nazionale DAP
                 F.Quinti                                                           Lina   Lamonica 
 

 
 

Lettera inviata al Ministro Catania sulla valutazione della performance

  
Roma, 19 marzo 2012

 

Al Ministro delle politiche agricole alimentarie forestali

dr. Mario Catania
 
Al Capo Dipartimento delle politiche competitive del mondo rurale e della qualità
dr. Giuseppe Serino

 

Al Direttore generale dei servizi amministrativi

dr. Stefano Vaccari

 

LORO SEDI

 

Egregio Signor Ministro,

 

con la nota del 28 febbraio scorso (allegata per comodità di lettura) abbiamo posto alla Sua attenzione le violazioni alle tempistiche e alle procedure in materia di valutazione della performance che, secondo il Manuale adottato dal nostro Ministero, avrebbero dovuto essere adottate per rispettare la Legge.

 

Ad oggi non è pervenuta alcuna Sua risposta alla nostra lettera, nonostante il grande disorientamento dei responsabili degli uffici, per cui riteniamo doveroso ribadire alcune osservazioni.

 

In particolare Le segnaliamo che i descrittori dei comportamenti legati all’organizzazione previsti nel Manuale operativo per il sistema di valutazione del personale adottato dal nostro Ministero, sebbene approvati molto tempo fa, non sono stati debitamente accompagnati da chiarimenti nella fase di applicazione, cosa che ha generato un’applicazione molto disomogenea per i lavoratori dei differenti uffici. Questi descrittori prendono in considerazione non solo aspetti e caratteristiche del lavoratore attinenti alla competenza e alla professionalità ma anche, e soprattutto, alle qualità relazionali e caratteriali, con la conseguenza di condizionare fortemente gli equilibri relazionali all’interno di ciascun ufficio, di incoraggiare inutili conflittualità e di generare una vera e propria sudditanza nei confronti del dirigente. Implicazioni, queste ultime, tutt’altro che funzionali all’efficienza e produttività dell’Amministrazione. Si tratta di descrittori caratterizzati da un elevato grado di discrezionalità valutativa, che difficilmente possono trovare riscontro in elementi oggettivi e verificabili; questo è, secondo noi, un aspetto assai pericoloso per il lavoratore perché si concreta in una seria difficoltà ad apportare elementi probatori concreti nel caso di un eventuale ricorso al giudice del lavoro. E’ un sistema – questo partorito dall’OIV – che porta ad una regressione e ad uno scadimento del rapporto dirigente – dipendente, connotandolo di implicazioni lesive della dignità del lavoratore stesso!

 

Riguardo il sistema di calcolo del coefficiente di presenza, ribadiamo che non potremo mai trovarci d’accordo con la soluzione adottata nella nota prot. n. 3277 del 13 febbraio 2012 e con la successiva, prot. 4701 del 2 marzo 2012, che riteniamo prive di fondamento sistematico nell’inquadramento della questione: i criteri e i principi ispiratori della valutazione della performance sono diversi e, per molti aspetti, del tutto antitetici alla tematica legata al FUA o alla produttività collettiva.

 

Più corretto sarebbe stato aprire una fase di confronto e di contrattazione, per la modifica della percentuale delle fasce in primis e di previsione delle tipologie di assenza/presenza in secondo luogo, anziché adattare un testo negoziato per altre finalità ed inefficace alle esigenze.

 

Ciò stante, sul piano delle osservazioni Le segnaliamo:

 

1) nella nota del 3277 del 13 febbraio 2012 si fa riferimento all’addendum all’accordo di riparto del FUA 2003 ma, dalla lettura dell’accordo di che trattasi (Lettera A – Produttività collettiva), si evince che tra i giorni di assenza da computare come presenza, e da calcolare come ½ giornata, vadano inclusi anche “i permessi di cui all’art. 33, comma 3 della L.104/92 fruiti dal lavoratore per assistere un familiare in stato di handicap”e non solo, quindi, quelli fruiti dal lavoratore in stato di handicap per se stesso (punto b), come indicato nella nota suddetta;

2) nel computo dei giorni per il calcolo delle assenze andrebbe considerato almeno quanto previsto dall’art. 9, comma 3 del D.lgs 150/09, che prevede quali assenze debbano essere considerate valide come presenze, ovvero il congedo di maternità, paternità e parentale;

3) le note sono lacunose perché non specificano in modo del tutto chiaro che per il personale in part-time il denumeratore non deve essere 365 giorni ma il totale dei giorni lavorabili previsti dal contratto sottoscritto; una soluzione, quest’ultima, che consideriamo il male minore rispetto alle prime ipotesi prospettate, che prevedevano addirittura che i giorni ove non era prevista la prestazione lavorativa fossero considerati come assenza;

4) non condividiamo l’interpretazione dell’amministrazione che sembra equiparare ad assenza dal servizio sia le 18 ore di permesso retribuito per motivi personali o le 150 ore di permesso retribuito per il diritto allo studio;

5) è infine eticamente esecrabile considerare l’esercizio di un diritto costituzionale – quello del diritto di sciopero – dal computo delle giornate valide ai fini della performance.

 

Queste osservazioni, Sig. Ministro bastano da sole ad un rinvio dell’applicazione della valutazione della performance, proprio come il 2 marzo scorso ha deciso il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, senza contare che la questione della radicale revisione del D.lgs 150 è stata posta proprio nei giorni scorsi all’attenzione del Ministro della Funzione Pubblica Patroni Griffi, nell’ambito del nuovo protocollo sul lavoro pubblico.

 

Ma ancora non è finita, infatti, tra i soli dipendenti del Ministero, ruolo agricoltura, nei giorni scorsi è stata consegnata una scheda riportante la sommatoria tra il “Punteggio risultati” e il “Punteggio comportamenti”. La consegna di tale scheda avviene in modo del tutto difforme da quanto previsto dal Manuale operativo per il sistema di valutazione del personale, senza cioè la prevista notifica; quindi ci viene impedito addirittura di poter contro dedurre e presentare un ricorso di prima istanza. Ciò, oltre ad essere non condivisibile è, soprattutto, al di fuori ed al di sopra della legge, cosa che a Lei, sig. Ministro non può certo passare inosservata.

 

Quindi, Sig. Ministro: perché il personale di questa amministrazione non è messo nelle condizioni di non poter presentare un ricorso di prima istanza?

 

Concludendo, riteniamo quanto mai urgente che sia programmato un incontro con le Organizzazioni Sindacali che rappresentano i lavoratori di questa Amministrazione sul tema delle valutazioni della prestazione individuale.

 

 
 
p. la FP CGIL Mipaaf
Savino Cicoria

 

 
 
 
 
 

 

Protocollo d'intesa

 

Roma,  4 maggio 2012
 

Al Ministro delle politiche agricole alimentarie forestali
dr. Mario Catania
 
Al Capo Dipartimento delle politiche competitive del mondo rurale e della qualità
dr. Giuseppe Serino

Al Direttore generale dei servizi amministrativi
dr. Stefano Vaccari

 

Egregio Sig. Ministro,

presso il Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, al tavolo di confronto presieduto dal Ministro Patroni Griffi, tra OO.SS. e parti datoriali pubbliche si è giunti proprio ieri alla stesura ormai definitiva di un protocollo d’intesa sul lavoro pubblico (All.to 1) che porterà al superamento del sistema di valutazione così come definito attraverso la razionalizzazione e la semplificazione dei sistemi di misurazione, valutazione e premialità, nonché del ciclo della perfomance, anche mediante il superamento del sistema della ripartizione dei dipendenti nelle fasce di merito di cui all’articolo 19 del dlgs 150/09, prevedendo di conseguenza nuovi meccanismi atti ad assicurare la retribuzione accessoria differenziata in relazione ai risultati conseguiti.
 

Al riguardo quindi ci preme ricordarLe che il nostro sistema di calcolo del coefficiente di presenza, lo ribadiamo, non è assolutamente esente da critiche severe sia perché alcune interpretazioni rimangono non del tutto chiare ed univocamente applicate, sia perché – paradossalmente – i criteri individuati incidono negativamente sulle tutele sociali o sull’esercizio di diritti costituzionali.

Per queste stesse ragioni il Capo di Gabinetto del Ministero delle Infrastrutture e trasporti, dr. Mario Torsello, ha comunicato il 27 aprile scorso la sospensione del sistema di valutazione (All.to 2).
 

Pertanto, alla luce delle novità sopra enunciate e in attesa di comprendere l’effettiva portata innovatrice del protocollo d’intesa di che trattasi riteniamo doveroso un Suo autorevole intervento per il ritiro del piano della performance.
 

p. la FP CGIL Mipaaf

Savino Cicoria
 
 
 

F.Bsirske, D.Prentis, R.Dettori

L’Ue ponga le basi per andare oltre i diktat della finanza.


l’Unità 04.05.2012
– Il testo comune dei tre maggiori sindacati (italiano, tedesco, inglese) della funzione pubblica per un nuovo welfare. Oggi anche sul Guardian.

 

 Il documento
 
Molti paesi europei attraversano la peggiore crisi economica degli ultimi ottanta anni.
Iniziata come una crisi finanziaria, quella che stiamo affrontando rischia di trasformarsi in una crisi politica che investe le istituzioni democratiche e il futuro stesso dell’Ue. Le politiche di austerità, sposate dai governi nazionali e dalle istituzioni internazionali, sono alla base di questa mutazione. La crisi dei debiti sovrani è peggiotata, la crescita si è arrestata e la disoccupazione è aumentata laddove le misure sono state più severe. Queste politiche hanno fallito. Sono evidenti le conseguenze della diminuzione di reddito e dei tagli allo stato sociale: aumento della povertà, della precarietà e delle diseguaglianze, forte erosione della coesione sociale. In alcuni Paesi, poi, i media e la politica alimentano i più rozzi stereotipi nazionali, additandoli come causa della crisi e soffiando sul fuoco del nazionalismo e della xenofobia.
Mentre è in gioco il futuro del modello sociale europeo, l’austerità è usata come un ariete per abbattere il welfare state ei sindacati. Questo processo è iniziato con le sentenze Viking e Laval. La Commissione Ue ha continuato a districarsi con una serie di misure, dalla direttiva sull’orario di lavoro alle norme per la salute e la sicurezza. Ora il nuovo pacchetto per la Governance economica mira a imporre riforme strutturali al mercato del lavoro, tagli alle prestazioni sociali e ai diritti pensionistici, a promuovere la concorrenza sulla base dei “costi unitari del lavoro”, ovvero la causa della caduta dei salari e dell’indebolimento degli accordi collettivi e della contrattazione.
 
Esiste un’alternativa sindacale.
Crescita e occupazione sono le sole risposte possibili per far fronte alla crisi e ridurre il deficit, assieme a una strategia che combini le dimensioni economiche, ambientali, e sociali. L’attenzione va puntata sulla qualità del lavoro: salari equi; parità di trattamento, per porre fine al divario tra donne e uomini e al dumping sociale, garantendo parità di retribuzione e di mansioni in uno stesso luogo di lavoro; dialogo, diritti sindacali e protezione sociale, pensioni sostenibili e servizi pubblici di qualità.
La disoccupazione giovanile, in particolare, va affrontata con la massima urgenza. Per questo appoggiamo la richiesta della Ces (la Confederazione dei sindacati europei) di un patto di garanzia per i giovani, che assicuri adeguate opportunità di formazione e di lavoro, entro un termine di  quattro mesi dalla disoccupazione o dall’abbandono scolastico.
Serve un solido settore finanziario al servizio dell’economia reale, che offra prodotti trasparenti, una maggiore regolamentazione, inclusa una tassa sulle transazioni che impedisca il “capitalismo da casinò”, una delle principali cause della crisi odierna. Serve una tassazione  equa, imposte su redditi più alti e ricchezze, la fine dei paradisi fiscali, della frode e dell’evasione fiscale, per ridurre i deficit e ripristinare la giustizia sociale ed economica.
L’Ue deve garantire che i diritti sociali fondamentali prevalgano sulle norme del mercato interno. La contrattazione collettiva deve quindi essere al centro di qualsiasi strategia di crescita di lungo periodo e i sindacati devono coordinare le loro strategie per evitare una spirale dei salari.
Nonostante l’evidente fallimento dell’austerità, infatti, il movimento sindacale non è ancoa riuscito a cambiare le politiche dei governi nazionali e dell’Ue. La realtà è che oggi la gran parte dei sindacati è più deboledi quanto non lo fosse 20 anni fa. Abbiamo la necessità di invertire la tendenza, di aprirsi alla società civile per costruire il sostegno alle nostre soluzioni alternative.
La campagna in Italia contro la privatizzazione dell’acqua è un ottimo esempio di come la Cgil sia stata in grado di contribuire alla costruzione di un’ampia coalizione capace di vincere un referendum nazionale. Allo stesso modo Ver.di ha contribuito a costruire un fronte sociale di opposizione alla privatizzazione dell’acquedotto berlinese che ha portato a una vittoria nel referendum cittadino con oltre il 90% dei consensi. Nel Regno Unito Unison ha lavorato con gli utenti dei servizi, gli autori e altri gruppi per difendere il servizio delle biblioteche pubbliche. Dobbiamo andare oltre le singole campagne per costruire un’ampia coalizione per una nuova agenda politica che si concentri sulla giustizia sociale ed economica e riporti il modello sociale al centro dell’Ue. Sarà questo il tema principale della nostra prossima riunione congiunta, in Italia, nel prossimo autunno.
L’Europa dell’austerità – l’alternativa sindacale. I tre più grandi sindacati europei dei servizi pubblici oggi a Londrra per una strategia comune.

Dave Prentis,
Segretario Generale Unison (Regno Unito)
Frank Bsirske,
Segretario Generale Ver.di (Germania)
Rossana Dettori,
Segretaria Generale Fp Cgil (Italia)

AGIDAE, ANASTE, UNEBA: Ipotesi CCNL 2010 2012

Nelle giornate del 21 e del 22 dicembre sono state inviate alle Presidenze Nazionali di AGIDAE, ANASTE e UNEBA le piattaforme rivendicative per il rinnovo dei rispettivi contratti nazionali.

Nel mese di gennaio in tutti i luoghi di lavoro si svolgerà la consultazione tra le lavoratrici e i lavoratori.

Roma, 22 dicembre 2009
 

 

Viareggio: Vigili di notte solo con accordo sindacale

I sindacati vincono il ricorso davanti al giudice del lavoro che condanna il Comune e lo obbliga a pagare le spese legali

 

 

ANASTE: sottoscritta l'ipotesi di accordo per il CCNL 2006 – 2009

In allegato l’ipotesi di accordo del CCNL 2006 2009, che si riferisce all’intero quadriennio economico e normativo.
 
Viene attivata la Previdenza Complementare attraverso adesione ad un fondo già esistente.
 
In tutti i luoghi di lavoro verrà organizzata unitariamente la consultazione con assemblee al termine delle quali verrà certificato il voto delle lavoratrici e dei lavoratori.
 

Chicago: 18 maggio 2012: Manifestazione mondiale per la Tassa sulle transazioni finanziarie

18 may

PARTECIPA ROSA PAVANELLI, VICEPRESIDENTE EPSU

La tassa sulle transazioni finanziarie (conosciuta anche come Tobin Tax o Robin Hood Tax) sarà al centro delle richieste di una grande manifestazione che si terrà il 18 maggio a Chicago (dove era previsto il G8, poi spostato a Camp David).
Un centinaio di organizzazioni, tra cui la Federazione Sindacale Europea dei Servizi Pubblici (EPSU), che sarà rappresentata dal vicepresidente Rosa Pavanelli, e la FP CGIL, che parteciperanno alla grande manifestazione che attraverserà, nella tarda mattinata, il centro della città, alla Deley Plaza. Anche se il Comune, guidato dall’ex Chief of Staff di Obama, Rahm Emanuel,  tra lo sconcerto dei manifestanti, sta cercando di far spostare l’arrivo più a sud, nel Grant Park, al Petrillo band shell at Butler Field, in una zona più isolata (pur se il G8 è stato spostato di un migliaio di chilometri).
Il Summit della NATO si terrà, sempre a Chicago, il 20 e 21 maggio.
L’iniziativa è organizzata dal sindacato National Nurses United, la combattiva federazione, affiliata alla AFL-CIO, delle lavoratrici e dei lavoratori infermieristici, che conta 150mila iscritti negli Stati Uniti e si svolgerà in contemporanea con la riunione mondiale della Campagna per la Tassa sulle Transazioni Finanziarie.
Rosa Pavanelli parteciperà anche alla Assemblea Generale delle Infermiere e degli Infermieri che si terrà il 17 mattina.

 

Di seguito i link a due video sul tema:
Il primo video è una intervista all’Executive Director del sindacato National Nurses United, RoseAnn DeMoro, sul perchè il sindacato degli infermieri negli Stati Uniti è coinvolto nel movimento Tax Wall Street in the U.S.;
Il secondo video riguarda in particolare, il coinvolgimento degli infermieri nelle iniziative per la manifestazione del 18 maggio.


Calabria – Nota unitaria al Governatore della Calabria sugli incendi boschivi.

14.05.2012 – Calabria – Nota unitaria al Governatore della Calabria sugli incendi boschivi.

NEWS

La FpCgil Medici sul taglio delle strutture su Ansa, Leggo, La Sicilia, La Gazzetta del Sud e Libertà

 
 
 
 
 
 

Nota FP CGIL su esiti trattativa sul lavoro straordinario.

Ottimo risultato conseguito dalla FP CGIL al tavolo, in particolare sulla sentenza del Consiglio di Stato.

DR Lazio – Comunicato

 
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